Blind Maze

Heather Parisi

OLTRE LA FACCIA

Posted 03 Maggio 2010

La vicenda processuale che vede protagonista Roman Polanski è nota, penso, a tutti. Nel 1977 è riconosciuto e si dichiara colpevole di aver avuto una relazione sessuale con una minorenne a casa di Jack Nicholson; sconta 42 giorni di carcere, dopodiché convinto che i giudici non rispetteranno i patti che prevedevano lo sconto della pena a fronte dell’ammissione di colpevolezza, se ne va dagli Stati Uniti & non vi mette mai più piede. Da allora più nulla fino allo scorso settembre quando un giudice elvetico applicando la legge su richiesta della procura di Los Angeles, ha messo agli arresti (domiciliari) Polanski in attesa di essere estradato.


Polanski rimane vedovo nel 1969 della sua splendida moglie, una promessa del cinema Americana, Sharon Tate che  a casa con amici viene accoltellata 30-40 volte nella pancia  mentre era incinta (di 8 mesi!!!!!!!) dalla setta del maniaco Charles Manson...E' regista forse non geniale ma certamente estroso & talentuoso. Suoi film come "Rosemary's Baby" con una ingenua Mia Farrow rapita mentalmente da un gruppo di fanatici fissati con il diavolo.... "L'inquilino del Terzo Piano" con lo stesso Polanski straordinario nella follia della vita.... "Chinatown" con il suo grande amico Jack Nicholson...."Il Pianista" dove vinse la Palma D'oro a Cannes nel 2002 & l'Oscar per miglior film nel 2003....ma la lista è molto più lunga.....

Ma non è la vicenda umana di Polanski che qui mi interessa. Il suo sfortunato episodio di vita è certamente non unico. Io voglio soffermarmi su qualcosa d'altro. E cioè per quale ragione un episodio relativo ad una vicenda dell’uomo deve condizionare ogni giudizio anche sul regista & sulle suo opere? Perché una vicenda purtroppo simile a tante altre deve assumere i contorni di un intrigo internazionale? E così leggo di Polanski come merce di scambio nella trattativa USA SVIZZERA relativa agli evasori fiscali; o leggo ancora che l’assegnazione a lui dell’ultimo Orso d’argento a Berlino ("Ghost writer") è il risarcimento per la vicenda giudiziaria in cui è coinvolto; o al contrario leggo di reazioni sdegnate di fronte al premio. Mi chiedo & vi chiedo se non sarebbe più giusto giudicare l’arte in maniera autonoma rispetto alla biografia del suo autore. Applicando il principio contrario finiremmo con gettare nella spazzatura film, libri, quadri & canzoni che sono capolavori. Per rimanere nel mondo del cinema Charlie Chaplin aveva propensione per orge & minorenni, Mel Gibson ubriaco ha insultato gli ebrei, Leni Rienfenstahl era intima di Hitler & Goebbels & Caravaggio era un assassino. Recentemente Morgan è stato escluso da Sanremo per episodi della sua vita privata.

Vogliamo per questo screditare le loro opere o affermare che sono il risarcimento di ingiuste persecuzioni ?

Penso sia giusto giudicare l’arte per quello che è lasciando da parte il conformismo di chi guarda

solo la faccia dell’autore.

1 comments

15 Maggio 2015 17:01

Il fatto è che quando si diventa stra-famosi e si "guadagnano" soldi letteralmente a palate ci sente, errando!!!, il dio dell'universo dove tutto è concesso... Ma di Dio, per fortuna, ve n'è uno soltanto ed ha comportamenti ben più umili... L'essere un "divo" non ti dà il passepartout... sempre...

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