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A proposito di abuso di potere
Posted 25 Ottobre 2017
Vi riporto di seguito, per intero, il testo che il giornalista scientifico Luigi Bignami ha scritto su Facebook.
«Un ciao a tutti. Da oggi non vedrete più servizi di Luigi Bignami sul telegiornale di Canale 5 (anche se ne facevo pochi), perché dopo quello che è successo al mio ultimo invito (mi sono permesso di correggere una giornalista che mi ha presentato per un astronomo morto da 3 mesi), sono stato estromesso dai collaboratori dal Direttore Dr Clemente Mimun, perché mi ha scritto: "Ha reagito in modo eccessivo ad un errore della nostra conduttrice, non ho apprezzato neanche un po' ...".
Non so cosa significa che "ho reagito in modo eccessivo...", ho cercato di farmelo spiegare, ma il Direttore dice che la frase è chiara. Pensavo che dire la verità, chiarire le cose fosse la cosa più naturale e normale di questo mondo, soprattutto quando si fa con educazione (come mi sembra abbia fatto in trasmissione) ed invece no. Noi freelance, liberi da ogni legame di ogni tipo, non siamo in alcun modo tutelati.
Vale la parola o l'idea di una persona super-tutelata e tu sei schiacciato, infangato. Non importa se questo significa decurtazione dai tuoi già miseri stipendi se l'idea di chi ti dà la ciotola per mangiare è di un certo tipo neppure si degna di chiamarti e trovare una spiegazione. No! Nonostante abbia perso ore per loro, rimettendoci anche soldi. Questo è quanto!»
Non so se quanto riportato da Luigi Bignami in questo suo post, corrisponda al vero.
Se così fosse, rappresenterebbe l'ennesimo esempio che l'abuso di potere non è solo dell'uomo sulla donna e non si concretizza solo nella richiesta di favori sessuali, ma, in questa società sempre più elitaria, si manifesta nel sopruso di chi appartiene alla casta nei confronti di chi ne è escluso.
Qualcuno si è indignato?
Certo che no. Tutti zitti, allineati e sottocoperta.
Cosa aspettarsi da quei "mâitre à penser" del giornalismo e dell'opinionismo italiano che, unici nel panorama mondiale, si sono divertiti a fare "distinguo" sulla vicenda Harvey Weinstein.
Per costoro, denunciare una violenza o un ricatto sessuale ad anni di distanza, significa averla implicitamente accettata o addirittura assecondata.
Per costoro bastava dire di no e rinunciare a ogni speranza di vedere riconosciuto il proprio talento.
Ma che mondo è quello in cui se vuoi far carriera, devi sottostare ai ricatti e se vuoi rimanere libera devi rinunciare al tuo futuro?
Qualunque scelta tu faccia, hai perso; il tuo lavoro o la tua dignità.
Ma i ben pensanti vanno oltre. Se la vittima si è anche "macchiata" di aver frequentato successivamente il suo aguzzino, ecco subito scattare l'infame etichetta di "puttana".
Ma perchè? La prostituta non è forse anch'essa vittima? Vittima del suo pappone che ne fa un business con lo sfruttamento, vittima dei morsi della fame e dell'indigenza che la costringono a vendere il suo corpo.
E tutti questi giornalisti e pennivendoli, che "prestano" la propria firma all'editore o al potente di turno, non vendono forse la propria mente e la propria penna come una puttana qualsiasi fa con il proprio corpo?
Questa volta Io sto con Asia Argento. L'Italia è un paese maschilista che ha, da un po', abdicato a qualsiasi sussulto di dignità.
HPA
2 comments
25 Ottobre 2017 13:44
Niente di nuovo sotto al sole... Sono vergogne su scala internazionale... Se tu scrivessi la tua autobiografia a puntate sul blog, saresti TOTALMENTE LIBERA di esprimerti... Pensaci... E, cambiando discorso: un abbraccio fortissimo a Fabrizio Frizzi! Non fare scherzi, eh? Dai dai dai!!!
03 Novembre 2017 15:37
. . .ma i genitori dov’erano? Cioe’, una ragazzina minorenne, pur se “figlia di” ,che frequenta un produttore con quella faccia da maiale , boh. . .ok, la Argento mi e’ sempre stata antipatica, cosi spocchiosa e irritante, e trovo sia senza qualita’ artistiche, ma diamine, i genitori alle spalle li aveva, e anche facenti parte del “bel mondo”. .
IL mondo dello spettacolo rivela nel 21 secolo, grazie ai social, tutta la sua poverta’ , grettezza e miseria, oltre che invidia, cattiveria, sadismo, e chi piu’ Ne ha .. . Ok qualcosa si sapeva, ma almeno nel secolo scorso si poteva anche sognare. Oggi non piu’.
Gente che davanti al video si scambia infiniti complimenti, abbracci, sorrisi, che dispensa buoni consigli, che promuove pace/amore/tolleranza, e poi sui social invece si scatena in guerre durissime, piene di colpi bassi e violenze verbali che fanno rabbrividire. Un mondo pieno di approfittatori, sfruttatori, prostituzione, pedofilia, droga, alcohol. . C’e’ Da augurarsi che a nessuno dei nostri figli scatti la molla di diventare “qualcuno”, ci sarebbe da chiudere programmi/civetta ( soprattutto per i minori) che mettono in vetrina il “talento” di turno, relegandolo invece in un palese oblio di frustrazione . Meglio andare a fare il panettiere, almeno un sorriso quando lo fai e’ vero.
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