Blog News
Blind Maze
Links
Free Mind
Detto tra noi
Posted 20 Aprile 2009
Ciao Heather! Sono un ragazzo di 25 anni, vivo in una cittadina della Sicilia dove essere gay significa essere malati. L’ignoranza dilaga e a volte mi sembra di non avere la forza per continuare a lottare, vorrei mollare tutto e fuggire via, vorrei che la mia famiglia mi accettasse invece di considerarmi una disgrazia, un peso, una vergogna. Scusa lo sfogo, mia dolcissima Heather, non so che fare, lascio tutto e ricomincio? E.M.
Ricevo moltissime mail come la tua, e ogni volta rimango
senza parole!!! Hai l’età giusta per decidere della tua vita, il mio consiglio
non è di fuggire, ma di cambiare direzione! Cambia città e cambia amici! Tieni
lontane le persone che pensano ancora che l’omosessualità sia una malattia, i
veri patetici sono loro , non tu!!! Vattene quanto prima, in nome della tua
serenità. Io vivo sola dall’età di 13 anni, mi sono trasferita a San Francisco,
dove il 75% della popolazione è gay, i miei più cari amici sono omosessuali, senza
pensare ai più grandi artisti, scrittori, poeti e pittori… non lasciarti
condizionare dall’ignoranza di certa gente, Vattene e Ricomincia a vivere!
Ti abbraccio forte!
Cara Heather, mi chiamo Maria e ti scrivo da Milano. Ho una figlia di 14 anni che mi preoccupa molto. Non mi ha mai dato problemi, ma ultimamente trova sempre scuse per non sedersi a tavola a mangiare, è sempre sfuggente, gira la roba nel piatto si alza e se ne va. Si vede grassa, ma non lo è, ha sempre fatto una vita sportiva. Non so più come affrontare il problema perché appena provo a parlarci diventa nervosa, non mi ascolta e mi dice di non preoccuparmi. Tu sei mamma Heather, cosa faresti al posto mio?
Cara Maria, la questione è delicata. Non insistere nel volerle parlare a tutti i costi, o nel continuare a dirle di mangiare, ti direbbe di sì e poi tornerebbe a fare come vuole. Prova a fare il classico giro largo. Magari mandando avanti un’amica, una zia o una persona che goda della sua stima e della sua fiducia. L’argomento è estremamente delicato, e va affrontato con una certa preparazione. Se mi trovassi al posto tuo parlerei con degli specialisti per farmi dare dei consigli, ci sono numerose associazioni che si occupano di disturbi dell’alimentazione, è importante che ti confronti con delle persone esperte che ti aiutino a focalizzare il problema. E a capire come fare per risolverlo.
Ciao Heather! Sono Paola di Biella. Ti scrivo nel cuore della notte, dopo una settimana che mi ha cambiato la vita. Non so come reagire. Mio figlio ruba. Siamo una famiglia benestante, non abbiamo mai avuto problemi, Luca è sempre stato un ragazzino modello, ma da un po’ non è più lui. Forse sarà l’età, ha 17 anni e lo vedo insofferente, non riesco a parlargli, mi risponde male e non si rende conto della gravità della situazione. Mi sento impotente. Forse è tutta colpa mia…
Carissima Paola, noi mamme siamo brave a prenderci le colpe dei figli, li giustifichiamo e li copriamo, ci viene naturale, ma questo, spesso, non fa bene né a loro, nè a noi per poterli aiutare a crescere! A volte la cosa giusta da fare è l’ultima cosa che desidereremo per loro. Non coprirlo, fallo beccare con le mani nel sacco. Lo schiaffo reale della vita lo farà ragionare.
P.S. Un saluto specialissimo a Riccardo (ti sono vicina!!!), Edoardo che vive a Berlino, Mario di Napoli, Penelope6 , Enry e Dany71!
Continuate a mandarmi i vostri messaggi al mio indirizzo: info@heatherparisi.com
A presto, baci e abbracci!!!
1 comments
14 Aprile 2015 14:15
Bellissima fotografia! Il Signor Porcarelli è sempre stato un maestro...ma quello che rende unica la foto è sempre e solo il soggetto immortalato!!!
Post a comments
Login or Register to leave a comment.