Free Mind

Heather Parisi

ROCK O LENTO

Posted 15 Febbraio 2012



Ho letto il commento di Antonio e l’articolo di Malaparte su TVBLOG e li riporto entrambi qui sotto. Un tempo, avrei detto che per un personaggio pubblico: “che ne parlino bene o che ne parlino male, l’importante è che ne parlino”.  

Ma qui si tratta del Festival di Sanremo; e allora penso che si dovrebbe fare in modo di parlare meno dei personaggi e più delle canzoni e della musica.  

 

HP



È tornato!!!!!!!!!!! È lui, sul Palco dell''Ariston. Prima una grande suspense, poi arriva la sua ombra simile a quella del gigante. Le parole che lui dice, sono pura verità come il Vangelo è verità. Per un attimo sembra di essere tornati indietro, quando ai tempi di Fantastico eravamo abituati ai suoi celeberrimi sermoni. Papaleo forte, si inserisce benissimo vicino al Boss, prima ancora passa la Canalis, per far capire che sta all'Estero perché l'Italia non funziona e quindi è dovere degli Italiani cambiare la nostra bella Nazione. Entra Pupo. Alti e bassi, giusti e sbagliati. Celentano ha la verità in "TASCA", ecco Morandi il mitico dal cuore d'oro che mette d'accordo tutti. Speriamo entri presto Belen, perché stasera lo spettacolo c'è.

Celentano è come un Re mida, tutto quello che tocca diventa oro. Finalmente un Festival fuori dagli schemi, che dà spazio a tanti per non dire a tutti. Comunque Celentano è sempre l'unico! Con lui non si sa qual è l'inizio,  e quale sarà la fine. Perché lui è questo, è così, si chiama Celentano e sono 50 anni che si impegna nel Sociale. Bravissimo.

Se l'acqua mia berrai, mai più tu morirai! Parla del Messia, la Samaritana da spunto alla Salvezza del Cristo, la preziosa perla che Il Regno dei Cieli. Stasera Adriano, secondo me, sta superando se stesso, portando avanti uno spettacolo con Assoluta Maestria. Un mix di genialità ed impegno professionale unico. Tocca il cuore con le parole e con le canzoni che sta eseguendo. Per noi riuniti davanti alla tv per lui, è un momento di giubilo,  perché siamo sempre stati degli ESTIMATORI del personaggio Celentano. E poi cantare live è ancora più emozionante. Saluta, tutti in piedi e a domani. Bello quasi un'ora di spettacolo.

 

By ANTONIO



invece...........


(http://www.tvblog.it/post/32885/celentano-a-sanremo-contro-tutti-preti-lei-rai-consulta-grasso-un-concentrato-di-qualunquismo-in-una-squallida-messa-in-scena#continua)

Celentano a Sanremo, contro tutti: preti, Lei, Rai, Consulta, Grasso. Un concentrato di qualunquismo in una squallida messa in scena.

Adriano Celentano irrompe come una bomba sul palco dell’Ariston e si mangia il Festival. Esplode letteralmente, con una finta guerra sul palco che, durasse 30 secondi, sarebbe anche apprezzabile. Ma è troppo lunga. Come il momento che si preannuncia: un programma nel programma, che richiederebbe venissero scorporati i dati d’ascolto.

Parte il monologo. Non ce n’è per nessuno, almeno negli intenti. Celentano esordisce contro la Chiesa e contro i preti che predicano e non si fanno capire, e non parlano del Paradiso. E poi dice che «giornali inutili come Famiglia Cristiana e l’Avvenire andrebbero chiusi» e si prodiga nel suo consueto panegirico cattolico anticlericale che non va a parare da nessuna parte.

Canta.

Poi si prende una pausa e arriva Elisabetta Canalis che recita, malamente, nei panni dell’Italia martoriata. Apparizione scalza sul palco dell’Ariston, se ne va quasi subito. E lo scambio di battute è: «Torni?», chiede lui. «Se lo vogliono gli italiani», scandisce lei. E quindi, trattandosi della Canalis, si presume che parta per un nuovo reality straniero.

Canta.

Quindi, in una gag con Rocco Papaleo, arrivano alcune bordate al governo tecnico, con rivendicazione del ruolo del popolo sovrano in una democrazia. Tutto bene, sì, non fosse che poi si alza Pupo dal pubblico, cui è stata affidata la parte di quello che contesta. Allora Morandi raggiunge Celentano sul palco e i due attaccano la Consulta che ha rigettato come illegittimi i Referendum. Facendo, ahinoi, una clamorosa disinformazione sul tema. Anche la parte di Pupo è una contestazione disinformata: il botta e risposta sembra un dialogo fra due italiani qualunquisti, uno che ha un’idea, l’altro che ha quella opposta. Entrambi si attaccano senza mai entrare nel merito e senza saper bene di cosa stanno parlando.

Ce n’è anche per la Lei (il d.g. della Rai. Terribile e scontato, arriva anche il dialogo «Come si chiama?» «Lei». «Chi?» «Il d.g. della Rai»), a proposito della questione Santoro (ancora) e della censura in Rai.

Canta.

Poi una bordata ad Aldo Grasso - con poco stile definito «quel deficiente» - mostra come si possano mescolare questioni personali con questioni più generali.

Canta.

La Grecia. La vita. La morte.

Celentano, francamente, non scandalizza affatto (cosa dovrebbe scandalizzarci? La sparata contro la Chiesa?) se non per il pressapochismo con cui parla di certi temi - imputabile probabilmente anche a qualche autore -, che va a distruggere il lavoro di tutti coloro che cercano veramente di fare informazione alternativa al pensiero unico e per la rara bruttezza di questo momento televisivo: un concentrato di qualunquismo nel contenuto, una squallida messa in scena nella forma.

La cosa più triste sarà chi lo criticherà per quel che ha detto. Cioè, niente. E non per i danni che questo niente causa.

Standing ovation.


By MALAPARTE

1 comments

30 Maggio 2015 16:07

E' sempre, come dire, utile-curioso-informativo, sentire o leggere opinioni contrastanti. Tiri le somme e, normalmente, stai nel mezzo perché qualcosa si salva, qualcosa si butta... Not bad, but it will be better!

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