Free Mind

Heather Parisi

A proposito di Sanremo..........

Posted 18 Gennaio 2012

Ricevo e pubblico questa lettera che al pari di tutti i contributi a questo Blog rappresenta il pensiero di chi scrive.

Vorrei che tutti accettassero con intelligenza le diverse opinioni senza chiedere a me di avvalorare o smentire questo o quel giudizio.

Non ho mai mancato di esprimere le mie idee e continuerò a farlo tutte le volte che ne sentirò il bisogno.

Fintanto che pensieri e commenti saranno improntati ai consueti principi di educazione e rispetto, saranno sempre ben accetti.

HP


Carissima Heather,

visto che da un po’ di tempo hai dato briglia sciolta ai tuoi fan di parlare e sparlare di tutto quanto accade e non accade nella televisione italiana, provo a cimentarmi anche io su un argomento che rappresenta una sorta di tabù.

A dispetto di chi (probabilmente solo Morandi e Mazzi) ancora crede che gli italiani perdano il sonno per indovinare chi canterà a Sanremo o peggio chi lo condurrà, io sono convinta che quella che a tutti gli effetti è una vera e propria istituzione nazional (-popolare), funzioni a prescindere.

A prescindere da chi la organizza, a prescindere da chi la conduce, a prescindere da chi vi partecipa.

E allora tanto varrebbe osare.

Morandi è stato riconfermato per meriti acquisiti sul campo e nessuno lo può contestare. Ma, mi chiedo, non bastava una volta?

Certo, pensando a tutte le volte che su quel palco ha imperversato  Pippo Baudo, possiamo ben dire che è andata di lusso. Ecco, quello che a me piacerebbe, è che accadesse come negli USA dove ci sono così tanti personaggi ad alternarsi nella conduzione delle kermesse internazionali (The Golden Globes, The Oscar Academy Awards) che non esiste minimamente il pericolo di venire, come dire, baudizzati o vespizzati.

Quest’anno il massimo del coraggio lo si è raggiunto nella scelta delle donne che affiancheranno Morandi: Ivana Mrazova e Tamara Ecclestone. Il perché Morandi abbia optato per delle bellone straniere sconosciute per inconsistenti meriti artistici, rimane un mistero. Se la bellezza da sola valesse come criterio di scelta, non occorrerebbe andare poi così lontano. Di donne belle l’Italia è piena zeppa, da nord a sud senza distinzioni geografiche.  E se poi volessimo avere qualcuna di competente, con un minimo di talento, possibile che si debba andare a pigliare una ricca ereditiera, conosciuta in patria per uno stile leggermente tamarro (in ossequio al suo nome) e per il fatto di trascorrere le giornate a cercare di dimostrare di saper fare qualcosa d’altro oltre ad accompagnare i propri cani a far toilette da Harrod’s

Ecco in questo l’Italia si dimostra ancora un paese di parvenu, con l’eterno complesso di esterofilia.        

Qualcuno obbietterà che bisognava pur cancellare il brutto ricordo della Canalis; impossibile dargli torto!

Ma al Festival di Sanremo la valletta, oltre a indossare meravigliosi abiti di alta moda non dovrebbe anche saper intrattenere al di là delle parole stentate pronunciate leggendo un gobbo?

Gira e rigira, il problema di fondo è sempre lo stesso. Quello che, in fondo, traspare anche dalle pagine di questo blog: viviamo di nostalgia degli anni passati perché nessuno si azzarda a proporci qualcosa di nuovo. 

Elisabetta Rapetti

1 comments

30 Maggio 2015 14:22

Sanremo, di certo, ha perduto il suo antico splendore... Ha sicuramente bisogno di un approfondito e delicato restauro...ma l'Italia non è di certo il paese della meritocrazia... così continueremo ad avere e vedere sempre i soliti raccomandati...

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