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La TV non piace più?
Posted 09 Gennaio 2012
First of
all..........
HAPPY NEW
YEAR!!!!!!!
Mi è capitato per le mani questo articolo sulla TV e ho
deciso di pubblicarlo sul nostro Blog per capire cosa ne pensate.
La TV ovviamente fa parte della mia vita ma non ha mai
rappresentato per me una ossessione. Anche ora mi capita raramente di leggere
di TV..
Tuttavia sono curiosa di sentire il vostro parere senza
indulgere alla nostalgia ma con sincerità.
HP
Marco Molendini per "il Messaggero"
La stagione delle vacche grasse e del duopolio se non è
finita, certo non se la passa bene. I ripetuti flop, la volatilità degli
ascolti, la frequenza con cui le reti maggiori affrontano share in riserva
impensabili fino a poche stagioni fa, sono segnali evidenti. Ma se, poi, si va
a guardare i numeri i sintomi diventano una condanna perfino impietosa, specie
dopo un anno che per le generaliste classiche (ovvero le tre reti Rai e le tre
reti Mediaset) è stato davvero disgraziato, appena mitigato per quanto riguarda
la tv pubblica dalla verniciata di Fiorello. Fra qualche giorno l'Auditel
distribuirà i dati ufficiali, ma i numeri sono già noti, almeno fino al 27
dicembre e il quadro che ne esce non ammette repliche. Dal 2001, in dieci anni,
le sei reti del duopolio hanno perso più o meno il 20 per cento del loro
ascolto e oltre la metà di questa dote lasciata per strada è tutta sulle spalle
delle due ammiraglie.
Dunque: Raiuno chiude il 2011 al 19,02 in primetime e al
18,96 nelle 24 ore. Rispettivamente il 4,64 per cento e il 4,98 in meno
rispetto a dieci anni fa. Canale 5 ha avuto una media del 17.06 in prima serata
e del 16,93 nelle 24 ore: ha lasciato il 7,03 e il 6,61. Non ha fatto meglio
Raidue (anzi ha fatto peggio, considerando che il suo bacino è più stretto),
perdendo il 4,01 in primetime e il 5,34 nell'intera giornata. Italia 1 è
dimagrita di circa il 2 per cento, Raitre dell'1,36 e dell'1,01, Retequattro
dell'1,15 e del 2,59. Certo, il dato pesantissimo viene mitigato dai recuperi
delle reti digitali, sia pure parcellizzati (viaggiano intorno al 4 sia per
casa Rai che per casa Mediaset). Ma il segno è evidente, il pubblico ha girato
le spalle alla tv come eravamo abituati a vederla, complice la mediocrità, la
ripetitività dei programmi, la vivacità di La7 (in prima serata ormai sfiora il
5 per cento), il moltiplicarsi dell'offerta. Quella del digitale terrestre, ma
anche quella satellitare (Sky, nonostante gli ostacoli, ha allegramente
superato i 5 milioni di abbonati) come dimostrano successi e iniziative come X
Factor e lo stesso Santoro che, pure, nella parcellizzazione dei modi di
visione (e nella difficoltà dell'Auditel di misurarlo) tolgono fette
consistenti di share alla platea tradizionale. Il fenomeno si è accentuato
negli ultimi due anni nonostante il carburante ad alta infiammabilità fornito
dal dibattito politico. Senza questo alimento la debolezza sarebbe ancora più
forte, specie nel vero punto debole della programmazione: quello
dell'intrattenimento. Tutto fa pensare che la tendenza sia in pieno sviluppo.
Il fatto è che la programmazione generalista classica sembra preda di un
sortilegio: quello di replicare se stessa all'infinito. Così ai numerosi flop
dell'anno appena trascorso, le difficoltà senili del Grande fratello 12 tutti
su Canale 5, il clamoroso Ci tocca anche Vittorio Sgarbi con l'8,27, Me lo
dicono tutti con Pino Insegno al 10,67 su Raiuno, Star Academy al 4,62 e la
nuova Quelli che il calcio con Victoria Cabello su Raidue solo per dirne
qualcuno) si risponde tagliando non solo i costi (può essere anche sacrosanto),
ma anche le idee e rifugiandosi nelle infinite riproposizioni: un classico come
Ballando con le stelle (prodotto solido e guidato con professionalità
all'ottava edizione) su Raiuno, come l'Isola dei famosi (nona edizione)
condotto su Raidue da una coppia improbabile formata da Luxuria e Nicola Savino
e con il riciclaggio di vecchi sviluppati già spediti sulla spiaggia. Si
minaccia addirittura di rispolverare un format vecchio come il cucco, Per tutta
la vita con Frizzi e Romina Power. Mentre Raitre si affida a Report, al ritorno
di Glob, spera in Fabio Volo (un talk in stile David Letterman: che novità),
mentre buona parte del suo parco artisti storico si ritroverà su La 7 (la
stessa Dandini, Fazio in licenza e in coppia con Saviano per riproporre Vieni
via con me, Sabina Guzzanti, oltre a quelli che ci sono già). Da parte sua
Canale 5 proverà la carta del ritorno di Giorgio Panariello in tv.
Fonte: DAGOSPIA
1 comments
30 Maggio 2015 14:07
La televisione italiana per tornare ai vecchi splendori ha bisogno di professionisti che oggi giorno non li trova neanche a cercarli col lanternino... Finché si continua a non premiare la qualità...
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