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Never laugh at the "fool" on the hill.......
Posted 14 Dicembre 2011
......una riflessione di Edoardo....che mi sento di condividere totalmente.......
HP
My dear Heather, qualche settimana fa, mia
sorella mi ha spedito un pacco che mia madre aveva preparato, prima della sua
scomparsa. Al principio ho pensato che la scritta "Quaderni" fosse un espediente per nascondere qualcosa di molto
personale che aveva trovato, ma in esso erano effettivamente contenuti una
parte dei quaderni scolastici della mia infanzia. Ho iniziato a sfogliarli con
molto interesse: l’oca disegnata nel mio primo giorno di scuola all’età di
cinque anni, temi divertentissimi, giudizi dei professori, tutto è riapparso
davanti ai miei occhi come se fosse accaduto non quarant’anni fa, bensì il
giorno prima. Ciò che ha destato maggiormente la mia attenzione, è stato un
quaderno di religione, interrotto improvvisamente nel mezzo, che mi ha
riportato in mente un fatto piuttosto curioso. Come ben sai, non sono mai stato
credente, nemmeno da bambino.
All’età di dodici anni, mi resi conto di essere l’unico nella mia classe a non
essere stato cresimato, il che mi faceva sentire ancora più diverso di quanto già non fossi. Decisi
di mentire a me stesso e partecipai alle lezioni di catechismo per ritardatari, con l’intento di appianare
la differenza fra me e i miei compagni di scuola. Inutile dirti che, dopo
qualche lezione, trovai una scusa per defilarmi … e quello fu il mio addio
definitivo all’alto dei cieli. Mi accorsi che in fondo pensarla diversamente non era poi male, e questo episodio fu solo
l’inizio di una serie di scelte all’apparenza provocatorie, ma totalmente
coerenti con la mia persona.
Sembra che il mio tentativo di omologarmi al
resto della classe, sia un fatto piuttosto normale,
ma è stata la mia successiva decisione di non
adeguarmi a essere inconsueta.
Ultimamente ho letto un articolo molto interessante, che parlava proprio
di questo fenomeno. Sono stati fatti innumerevoli esperimenti per dimostrare
che in adulti e bambini c’è la propensione innata a conformarsi agli altri,
costi quel che costi. Si arriva a estremi assurdi, con persone che negano
perfino le regole matematiche più elementari, affermando che uno più uno fa tre, solo perché il
resto del gruppo - composto ovviamente da falsi partecipanti – lo afferma.
Con l’avvento di Internet e di Facebook, diventa
sempre più palese l’esistenza di un’intelligenza
di massa, che influenza non solo il pensiero comune, ma anche le decisioni
politiche di interi Stati. Un’intelligenza che si muove seguendo le regole degli stormi, come giustamente
affermano studiosi e scienziati. La rivoluzione dei paesi arabi è stata organizzata
su Facebook, senza che ci fosse un capo o un partito a dirigerla. Milioni di
giovani si sono mossi nella stessa direzione tra lo spazio virtuale e reale, proprio
come uno stormo di uccelli, in perfetta sincronia. Perfino Angela Merkel ha
cambiato radicalmente la sua politica, distanziandosi dai suoi principi
tradizionalisti e conservatori, per adeguarsi al pensiero mainstream e
seguire lo stormo. Ora preferisce l’eliminazione delle centrali nucleari e la
salvaguardia ambientale, una scelta condivisa dai più, che le assicurerà molti
voti alle prossime elezioni politiche.
L’intelligenza di massa è quindi la somma di
molte intelligenze assolutamente differenti fra loro: la media del pensiero
comune che predomina sul pensiero dell’individuo. Tutti ne fanno parte, lo
scienziato come il bambino e Wikipedia
è diventata la fonte d’informazione democratica di milioni di persone, a cui
tutti possono partecipare attivamente. È
un bene o un male? Difficile rispondere. Forse molti avranno già
sperimentato che il lavoro di gruppo tende a banalizzare le idee più rivoluzionarie.
Un progetto originale diventa spesso solo discreto non appena troppe persone
intervengono alla sua realizzazione, rendendolo forse più accessibile, ma anche
meno interessante. Tuttavia è stato più volte dimostrato che l’insieme delle
risposte di un gruppo, giuste o sbagliate che siano, danno nella media la
risposta più vicina alla realtà.
L’intelligenza di massa ha pertanto “quasi” sempre ragione, oppure potrebbe
anche sbagliarsi?
Sessant’anni fa, nella società occidentale,
era normale pensare che l’omosessualità fosse una perversione, che le donne
dovessero sottostare al volere dei mariti e che il divorzio fosse una scelta
immorale. Questo era il pensiero comune, cioè era mainstream e nessuno se ne scandalizzava, neppure i nostri nonni. A
quel tempo, loro avevano ragione e se qualcuno si azzardava a pensarla
diversamente, veniva espulso dal contesto sociale come un virus mortale. Ogni
nuova generazione ha dovuto combattere per imporre nuove ideologie e, con ogni
probabilità, il pensiero di oggi sembrerà totalmente primitivo alle generazioni
future. L’uomo del 2100 avrà molte
più cose in comune con qualche pazzo reazionario di oggi, le cui teorie
sembrano assurde e immorali, piuttosto che con il mainstream attuale. Magari i
tuoi gemelli rideranno di noi per aver creduto che il cambiamento climatico
fosse causato dall’inquinamento …. Spero di no, ma chi può dirlo? Un tempo si
credeva perfino che la terra fosse piatta e sappiamo tutti che fine fece
Galileo Galilei.
Il successo di Facebook ha complicato
ulteriormente le cose: sempre più spesso girano informazioni “scherzose”
completamente errate che nel giro di pochi minuti diventano delle realtà inconfutabili (e tu ne sai
qualcosa). L’ultima è stata la tassa sugli animali domestici, che sarebbe stata
proposta dal nuovo governo Monti. Una notizia falsa, ma che colpisce a segno
l’amore diffuso per cani e gatti, rendendo i lettori particolarmente emotivi e ciechi di fronte alla sua assurdità.
L’emozione prevale sul buon senso e il copia
e incolla, espediente frettoloso di partecipazione di massa, riduce la
capacità di selezionare il vero dal
falso. Questo è solo un esempio, ma che si ripete migliaia di volte, ogni
giorno, in tutto il mondo. L'intelligenza di massa quindi comprende nella sua
media, anche una serie sempre maggiore di false informazioni che, con le nuove
tecnologie, si propagano sempre più velocemente. È difficile prevedere quali
sviluppi potrebbe avere il nuovo pensiero collettivo nei prossimi vent’anni.
Per fortuna esistono ancora i geni, gli
artisti visionari, gli scienziati pazzi, i reazionari ai margini della società
che, nelle loro intuizioni individuali,
portano avanti il difficile percorso dell’uomo, dandogli la scintilla necessaria
per non atrofizzarsi nella sua collettiva
mediocrità …
La “pazzia”
di oggi sarà forse la vera salvezza del nostro pianeta, domani.
1 comments
29 Maggio 2015 14:04
Seguire il prossimo? Certo che no! Abbiamo in dono la materia grigia...usiamola al meglio...possibilmente!
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